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#FridayForFuture, siamo scesi in piazza anche noi scout del CNGEI. Ecco il perché

Venerdì 15 marzo un gran numero di giovani in tutta l’Unione Europea si è unita per manifestare, nel nome del movimento #FridayForFuture promosso da Greta Thunberg, la ragazzina svedese che, preoccupata per l’indifferenza dei governi verso i temi del cambiamento climatico e dell’inquinamento del pianeta, ha cominciato un suo sciopero personale dalle lezioni scolastiche tutti i venerdì, piazzandosi davanti al parlamento svedese con un cartello nel quale si dichiarava “in sciopero per il clima”.
La protesta di Greta ha ottenuto grande attenzione e si è evoluta in un movimento con notevole consenso, prima in Svezia, poi negli Stati del nord Europa e, dopo due interventi di Greta alla Cop 24 di Katovice e al Forum di Davos, nell’intera Unione Europea e persino negli altri continenti. L’Italia ha aderito in maniera consistente a questa prima giornata di sciopero globale per il clima, con eventi in più di 180 città.
Anche noi del CNGEI di Trieste abbiamo scelto di partecipare alla manifestazione cittadina. Siamo scesi in piazza perché il senso e l’obiettivo dell’iniziativa rispondeva a quei valori ai quali cerchiamo di educare i nostri giovani e per i quali riteniamo sia giusto testimoniare la nostra presenza.

Questa scelta è piuttosto nuova per la Sezione di Trieste. Dopo anni in cui la visibilità del CNGEI locale è stata cercata principalmente tramite attività rivolte alla cittadinanza, i Soci hanno deciso che è importante partecipare anche ad attività organizzate da terzi. Non soltanto come cittadini, ma anche come scout.
Per la sezione triestina la scelta di aderire a manifestazioni pubbliche, in linea generale, è condizionata da due fattori: da un lato, la compatibilità con la scelta associativa di tenersi lontani da iniziative riconducibili a partiti o schieramenti politici, per garantire quella (a volte faticosa) indipendenza di cui il CNGEI è giustamente fiero. Dall’altro, il rischio di essere accusati di farsi strumentalizzare da una parte, mancando così all’imparzialità di cui vogliamo essere garanti per i soci giovani e per le loro famiglie.
Sebbene la piattaforma di richieste di Friday For Future sia piuttosto radicale e punti a esercitare una esplicita pressione sulla classe politica, le affinità con la visione del mondo formulata dal movimento scout sono evidenti. Chi è sceso in piazza si aspettava, o per lo meno sperava, di respirare una certa aria di famiglia, ma le aspettative sono state superate: quanto è stato fatto dagli organizzatori ricorda molto certe consolidate prassi scout.
Se il primo scopo del movimento nato dallo sciopero di Greta Thumbrg resta quello di forzare la classe politica di tutti i paesi a compiere scelte che interrompano o rallentino le pratiche distruttive sistematicamente applicate dai grandi attori economici (legati ai combustibili fossili e alle materie plastiche in primis), ai partecipanti alla manifestazione è stato chiesto di assumersi un impegno personale e quotidiano ad adottare uno stile di vita meno distruttivo per il pianeta: qualcosa di molto simile a una “buona azione quotidiana” verso la Terra. Per di più l’invito a impegnarsi è stato presentato nella doppia veste di un gioco (bisognava infatti pescare un bigliettino con la propria buona azione da un sacchetto che le conteneva tutte) e di un “contratto”, che prevedeva l’apposizione della propria firma su un lenzuolo.
Sensibilizzare i Governi a compiere delle scelte strategiche deve essere accompagnato, infatti, con un impegno personale a modificare il proprio stile di vita.

Quello avviato da dallo sciopero di Greta è un movimento “di giovani per i giovani” proprio come lo scautismo, e in entrambi gli adulti forniscono un supporto prezioso per favorire un’azione costruttiva e consapevole dei giovani. Molti insegnanti hanno proposto dei
percorsi di educazione ambientale alle loro classi presenti in piazza e hanno elaborato dei vademecum relativi a buone pratiche ecologiche per la vita quotidiana, che sono stati offerti ai partecipanti interessati.
Per questo movimento ecologista insistere sull’impegno individuale è indispensabile, per evitare le critiche di incoerenza o di irrilevanza che già sono state mosse da più parti, palesemente infastidite dal fatto che sia una ragazzina a ricordare agli adulti che l’incoerenza è in prima battuta quella dei politici, come dimostra il mancato rispetto degli accordi presi più volte a livello internazionale per cambiare la situazione. FridayForFuture si propone dunque di rinnovare l’impegno con successive manifestazioni, dove saranno presenti eventi di educazione ambientale: un interessante punto di contatto in più con il movimento scout e con il CNGEI.
Nonostante tutti questi aspetti positivi, per altro poco sottolineati dai media, numerose critiche stizzite al movimento si sono già fatte sentire. Almeno per quanto riguarda Trieste, si può dire che la piazza ha manifestato in maniera gioiosa, sensibile e responsabile. E che tra i partecipanti c’erano molti scout, senza uniforme, di più generazioni e dalle diverse simpatie politiche, alcuni con figlie e figli in prima linea nella protesta.
Per tutto ciò abbiamo aderito ed anche in futuro, se ci sarà l’occasione, la Sezione parteciperà ai prossimi appuntamenti, anche in maniera più attiva.

Paolo Stanese

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