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Innamorati della montagna

Volete passare un fine settimana tranquillo e senza imprevisti? Avete voglia di mangiare in luoghi caldi e comodi dove vi vengono servite pietanze fumanti senza dover fare nessuna fatica? Poi vorreste forse svegliarvi la mattina e non dover prendere sulle proprie spalle troppe responsabilità?
Se avete queste aspirazioni per il vostro fine settimana non è questa l’escursione che vi consiglio!

La partenza è stata predisposta alle tre del pomeriggio dalla sede del Secondo Gruppo dove si sono trovate due macchine per portare i tre Rover e i quattro capi scout della Sezione di Trieste sul luogo della partenza con tutti i materiali necessari. Arrivati all’attacco del sentiero che ci avrebbe portati al rifugio dove avremmo pernottato sono iniziati gli imprevisti (che però erano stati previsti!). Come la regola vuole era già stato estratto a sorte un Capo gita tra i Rover. Il primo di loro a cui è stato dato questo ruolo, mentre si trovava intento a scegliere con cura il materiale necessario per l’escursione di quel giorno e del successivo, si è reso conto che un adulto del gruppo aveva deciso di partire da solo verso la metà di quella sera. Compreso che si trattava di una simulazione nessuno si è agitato e il Capo gita, dopo aver appreso che sarebbe stato necessario intimare a tutti di stare in gruppo e non allontanarsi da soli, ha deciso di iniziare il percorso assieme agli altri.

Dopo meno di tre quarti d’ora tutto il gruppo si è ricongiunto al rifugio Nordio.
Appoggiati gli zaini e preso con se solamente il necessario alla cena ci siamo avviati verso la sella dove avremmo gustato con piacere il nostro pasto alla scout! Fornelli a gas, gavette, risotti liofilizzati e wurstel; non ci mancava niente per godere della migliore delle cene. Quella sotto le stelle di una notte luminosa grazie alla luna alta sopra noi.

Quale, se non il paesaggio che ci si apriva attorno avrebbe potuto fare da sfondo ad una riflessione sulla Natura montana e sulle condizioni estreme a cui furono sottoposti i soldati in quei luoghi durante la Prima guerra Mondiale? Dopo aver discusso a coppie siamo tornati al rifugio un po’ infreddoliti a condividere assieme quello che ci avevano suggerito quegli scritti così intensi davanti ad una tazza di the caldo e a qualche dolcetto.
Una notte ristoratrice, così, ci ha preparato all’escursione nel bosco, sulla neve e infine alla cima che ci aspettava quella fresca mattina, il giorno dopo.

Nominato un secondo Capo gita proprio lui, cartina alla mano, ha aperto la strada nella neve e, coperti dalle fronde di alberi carichi di bianco, siamo partiti. Il sentiero, intralciato da molti rami spezzati e tronchi caduti, non è un terreno facile per il nostro gruppo che però, tra ruzzoloni e gincane, supera gli ostacoli e prosegue nel bosco!

Da qualche minuto un adulto del gruppo ha accusato però dei malori e alla fine del bosco si siede a terra nella neve non riuscendo più a continuare… come dovrebbe agire un buon Capo gita in questo caso? Il nostro si arrovella e nel gruppo si è discusso su quale sia la migliore decisione al riguardo. Appena scelto come muoversi in quella circostanza l’attore si rialza pimpante e pronto a ripartire dopo aver messo alla prova i Rover.

Dopo poco la situazione si è ripetuta con una simulazione troppo ravvicinata di un altro adulto che non riesce ad alzarsi a causa della sua gamba malferma! I Rover ormai hanno capito la finzione e allora assieme ai capi si è discusso su quale sia il modo migliore di gestire un’emergenza di questo genere. Mai lasciare da solo il ferito, ricordarsi di coprirlo e correre il prima possibile a chiedere soccorso nel punto di riferimento più vicino.

Pochi minuti di camminata, dopo essersi fermati ad indossare le ciaspole per la salita più ardua, tutti assieme siamo arrivati alla cima della Madonna delle nevi. Una vista indescrivibile che ripaga tutte le fatiche e le simulazioni precedenti!

Durante la salita ci si è resi conto del reale problema delle valanghe sulla neve: un blocco sotto i nostri piedi ha emesso un suono davvero poco rassicurante!

NB.: controllare sempre i bollettini valanga prima di un escursione sulla neve!

Di ritorno alle macchine, dopo esserci fermati a mangiare il nostro pranzo al sacco e aver preso qualche dolce al rifugio, ci portiamo a casa il ricordo di un fine settimana educativo al fine di organizzare un escursione sicura. La cosa più importante è però che abbiamo il cuore pieno di emozioni bellissime che solamente stare a contatto con una Natura così libera e perfettamente imperfetta può donare.

Innamoriamoci della montagna, consapevolmente!

di Mattia Donati.

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